Il Gruppo Sales è uno dei tanti modi possibili oggi a disposizione per cercare un nuovo senso alla nostra preziosa vita e una consolazione alle nostre sofferenze non ancora risolte. È un’esperienza di psicoterapia integrata con la spiritualità, in un gruppo aperto e gratuito. Pensare che l’amore sia parte integrante del percorso terapeutico arricchisce l’esperienza di terapia di una nuova luce e rende possibili modalità e strategie di cura rinnovate rispetto al setting tradizionale.
Forse... ciascuno di noi ha una missione esclusiva e segreta da compiere e viene sulla terra per questo e quando la missione è compiuta non c’è più scopo di rimanere sulla terra e il Signore ci chiama a sé.
Lo scorrere dei giorni, l’alternarsi delle stagioni, il passare degli anni scandisce la nostra vita, ma spesso in un turbinio così frenetico di vicende e di faccende che in noi non ne rimane alcuna traccia. Prendere consapevo- lezza del momento presente è invece il primo passo verso il risveglio. Svegliarsi a ciò che accade, a quello che ci circonda è necessario per intraprendere il nostro cammino spirituale.
Ed è appunto nell’arco di un anno che si dispiegano le riflessioni di Gianni Gasparini, che ci accompagna in un viaggio au jour le jour, giorno dopo giorno, tra i fatti della vita, che diventano spunto per un cammino spirituale più denso e profondo.
Pregiatissimo dottor Patrizio, da plebeo le scrivo a proposito dell’attuale riforma della Scuola di cui lei è, se non l’autore, almeno il mi- glior esecutore. I mandanti veri sono altri e fanno parte di quelle élite anonime i cui affari sono inversamente proporzionali al loro corag- gio. E siccome è enorme il loro volume d’affari, ognuno potrà dedurre quanto esigua sia la loro capacità ormonale! La dottoressa Lucia, di cui Lei ha preso il posto, non sarebbe stata in grado di eseguire le direttive di queste élite. Lei, invece, non manca di capacità e quindi sarà in grado di traghettare la Scuola italiana verso un affossamento epocale: dal libro al computer, dal pensiero critico al saper fare, da sani baluginii formativi (culturali e umani) an- cora presenti a forme di intrattenimento simil- culturali.
La saggezza e la compassione cui anelate con la più profonda intensità non verranno trovate al di fuori del vostro corpo, della vostra mente, del vostro cuore o della vostra storia, ma al loro interno.
Una testimonianza di vita come ricerca profonda di chi siamo e dell'amore incondizionato, un cammino di liberazione dall'egoismo e da ogni tipo di credenza.
Imparare a vedere, imparare ad ascoltarsi dentro. A questo compito siamo chiamati se vogliamo trasformare le nostre vite. Ma come si fa? C’è qualcuno che può insegnarcelo? Da dove cominciare per poter vedere in trasparenza, senza occhiali, noi stessi? […]
Il libro, scritto da Marco con l’aiuto del computer, parla innanzitutto della sua esperienza di vita, ma tocca anche molti altri argomenti che definire esplosivi è dir poco, argomenti sui quali l’uomo si interroga da millenni, argomenti di cui lui ha “memoria” in prima persona che fanno parte della sua esperienza diretta. […]
Dopo Babele è frutto di alcuni incontri di dialogo interculturale e interreligioso tra rappresentanti di ogni grande religione (Induismo, Buddismo, Ebraismo, Cristianesimo, Islam), ed esperti di altre discipline quali la psicoterapia, il counseling e le scienze sociali, fra i quali spicca uno dei grandi maestri spirituali del nostro tempo, il candidato al premio Nobel per la Pace Claudio Naranjo.
Solo quando scopriamo il nostro vero sé viviamo la nostra vera vita e la nostra vera vocazione. Scoprire la nostra pienezza ci dà gioia e tale gioia possiamo manifestarla nelle nostre relazioni, altrimenti la nostra vita sarebbe come i talenti sotterrati nel campo, ovvero infruttuosa. […]
Sono passati trent’anni. Da quando Luis, giovane poeta peruviano (ero giovane anche io), mi recitò, una sera di primavera, a casa, all’imbrunire, una poesia di Francisco de Quevedo.La poesia finiva con il verso polvo serán, mas polvo enamorado (liberamente tradotto il senso può essere, come suggerisce Andrea Verga, «e se cenere ritornerai, sarà cenere innamorata»).Questa frase mi è ritornata spesso alla mente e al cuore nelle varie fasi di questa vita.Ed ora è come se chiedesse di essere portata al centro della mia attenzione, come fosse una specie di chiave per aprire orizzonti. Significati, forse.È questo il senso dello scritto.
“Tre cose hanno in sé una primizia del mondo futuro: il sole, lo Shabbat e l’atto sessuale” (Berakhot 57b). La meraviglia dell’eros ha affascinato sia gli antichi autori ebrei che le altre antiche civiltà. […]
I testi raccolti in questo libro – poesie, haiku, riflessioni, insegnamenti sullo zen e sulla meditazione – rileggono e rimandano il nostro vissuto, la nostra esperienza, presentandosi come uno specchio del nostro stesso cammino spirituale, della nostra stessa maturazione interiore. Con linguaggio evocativo, ci fanno riflettere sulla nostra realtà, terrena e spirituale, e ci guidano, ci sostengono e ci confortano nel percorso intrapreso, facendoci condividere ciò che l’Autore ha sperimentato nel corso di una vita intera.
L’uomo viene al mondo senza libretto di istruzioni. Con il tempo, faticosamente, apprende una sua modalità di funzionamento, spesso squilibrata, in cui si identifica con ostinazione. Confonde le idee con i fatti. I desideri, i pre-concetti, i pre-giudizi non permettono di ascoltare quello che la vita propone
La parola si allontanò dagli dèi; ella entrò nelle acque. Gli dèi la chiamarono indietro. Le acque dissero: “Se ve la restituiamo, quale sarà la nostra ricompensa?” “Quel che volete” “Che qualsiasi sostanza impura – dissero le acque – che l’uomo scaricherà in noi, non si mescoli a noi, non ci insozzi”. […]
Mi sembra bello poter cogliere sul terreno odierno e non troppo ampio della narrativa per l’infanzia un fiore che profuma di semplicità e simpaticamente si infila nell’ambito degli interessi cari ai bambini. Si tratta di storielle vagabonde nel mondo della favola. Lo sappiamo: da Esopo a Fedro a La Fontaine e a tanti altri l’ingegno umano si è esercitato a incontrare, nel fantastico mondo dell’immaginazione, il mondo animale. […]
Dal mio percorso spirituale, un percorso che ha preso gran parte della mia vita, ho sperimentato che il cammino spirituale non può essere esclusivamente silenzioso, né fondato solo sulla parola e sulla mente, ma deve tenere conto del suggerimento di Gesù: “Per questo ogni scriba divenuto discepolo del regno dei cieli è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche” (Mt 13,52), e dunque deve arricchire la Parola con il Silenzio, e viceversa. Quando leggiamo e meditiamo con fede e con amore, Gesù parla direttamente al nostro cuore e ci aiuta a capire il senso profondo delle Scritture, un po’ come fece a Emmaus e come faceva di solito con i suoi discepoli quando spiegava loro le parabole.
In occasione di un pellegrinaggio inter-tradizioni nel luogo del risveglio del Budda, a Bodhgaya in India, tre figure importanti della spiritualità moderna hanno scelto di condividere la loro esperienza e confrontare le tradizioni sufi, cristiana e buddista per rispondere a domande fondamentali per affrontare un cammino di guarigione fisica e spirituale: come, attraverso la disciplina dello spirito e il pellegrinaggio interiore, liberarsi delle grandi afflizioni della mente? Di fronte alla malinconia, alla sofferenza emotiva, come possono la preghiera e l’arte divenire degli strumenti terapeutici? Che effetti possiamo aspettarci sulla salute del corpo?
«Voler sistematicamente purificare il proprio corpo e il proprio mentale è unicamente una violenza. È una proiezione. Si vive nel futuro. È un’anticipazione. Lo yoga, al contrario, si fa nell’istante.»
«Per comunicare, bisogna essere liberi da ogni passato, da ogni riferimento. Vi renderete conto allora che tutta la vostra conoscenza, tutta la vostra comprensione sono di ostacolo a una vera comunicazione.»
«L’amore è la non-separazione, è sentirsi uno con la percezione. Amare qualcuno è un sacrilegio. Unicamente amare l’amore.» […]
In realtà Gesù ha assunto un ruolo sempre più centrale nella mia vita spirituale perché è il Nome che utilizzo nella Preghiera del Silenzio e che mi guida al Padre, è colui al quale mi sento unito nel pregare le Ore, è il mio maestro e il mio amico: Gesù è il centro di questo cammino, perché ho finalmente compreso che, come Dio è venuto incontro all’uomo, inviandogli la sua Parola, Gesù, così anche noi possiamo tornare a Dio facendo nostra la stessa Parola: Gesù. […]
Questo libro contiene uno speciale approccio al senso delle cose, al senso della vita, con gli avvenimenti che ci toccano, le persone che incontriamo, le storie che ascoltiamo, i “segni” e i “sogni” che ci vengono inviati e soprattutto con la “Parola” che il Signore ci ha donato. Tutto questo “parla” al nostro cuore, ci da delle intuizioni, ci apre la mente, soprattutto ci mostra il sentiero da seguire per realizzarci in pienezza, per giungere finalmente alla “Terra del latte e del miele”, la dimora che il Signore ha preparato per noi fin dall’eternità. […}
Quello che ci accingiamo a compiere con questo libro, [3] Gesù come via, è il passo conclusivo del Cammino della Santa Presenza, perché ci farà tornare alla dimora da cui siamo partiti all’inizio del viaggio, con la nostra incarnazione. Chiameremo questa dimora la “terra dove scorrono latte e miele”, la terra a cui il Signore ha guidato Israele per mano di Mosè: la “terra” che il Signore ha preparato per i suoi figli. […]
Recentemente migliaia di Ebrei stanno riconoscendo Yeshua quale Messia del popolo ebraico e, siccome l’albero del fico è il simbolo biblico di Israele, si può dire che il fico sta fiorendo. L’Ebraismo messianico è rimasto latente per molto tempo, ma ora sta tornando alla ribalta, e questa è la conferma che lo Spirito si muove per portare a compimento quanto era stato promesso. […]
Queste pagine vivono dell’insegnamento di Gérard Blitz. Sono infatti degli appunti presi negli innumerevoli incontri da lui tenuti col gruppo di Milano. Il fiorire spontaneo della sua inesauribile capacita di unire e trasformare, d’essere - propria di chi sa trasmettere - è contagioso. Ne è viva testimonianza questo libro che riassume gli appunti delle sue conferenze. […]
Sento che gli insegnamenti di Reb ora manifestano pienamente quel “non sprecate il vostro tempo”, scritto sul gong di legno che chiama i praticanti alla meditazione. I suoi discorsi di Dharma e le sue lezioni non sono un passivo incontro con un distante docente in fondo alla sala, con gli studenti che fanno le loro domande stando al sicuro, seduti al loro posto. Oggi se si desidera fare una domanda o esprimere se stessi, viene richiesto di farsi avanti, di andare proprio davanti a Reb, e di parlare o interagire con lui personalmente, intimamente. […]
In veste di piccolo fratello di Charles de Foucauld, Giuseppe Morotti è vissuto per una lunga serie di anni in contatto diretto col mondo islamico e, in particolare, con quella che è la sua espressione più genuina e profonda, ossia la mistica sufi. Conosce a fondo la vasta produzione letteraria propria del Sufismo, ma è anche aggiornatissimo su tutto ciò che altri – ossia osservatori qualificati ma esterni all’Islam – hanno scritto o scrivono sull’argomento. Ciò che più conta ed attrae, però, è l’esperienza personale e diretta dell’Autore stesso, sia con riferimento all’Islam che al Sufismo. Esperienza vissuta nella quotidianità, ossia nel contatto laborioso e fraterno con le espressioni e con le persone più umili e semplici della vita reale.
Sono amico di Silvio da parecchi anni e ho avuto modo di gustare e apprezzare la sua creatività poetica. Mi piace ricordare che alcuni ritiri di meditazione ai quali entrambi partecipammo, in Svizzera, furono per Silvio fonte di ispirazione per le sue poesie. […]
Ci conosciamo a fondo? Sappiamo di essere unici e preziosi? Comunichiamo veramente? Comprendiamo cosa sente l’Altro dentro di sé? Il libro In strada. Percorsi di sviluppo personale intende coinvolgere e appassionare il lettore suscitando il desiderio di porsi domande sull’essenziale ed avviare un cammino di cambiamento su questioni sulle quali si gioca la vita di ogni Persona: conoscenza e promozione di sé, autostima, comunicazione autentica, empatia e pensiero comprensivo. Un invito chiaro e forte a scoprire “il Tesoro” che custodiamo dentro di noi per stare bene con noi stessi e con gli altri. [,,,]
Bastano le scienze della natura a comprendere il mondo? O è necessario indagare laloro disposizione spirituale per arrivare ad una visione più profonda della vita e della realtà? Il famoso fisico quantistico Hans-Peter Dürr e il noto filosofo della religione Raimon Panikkar si interrogano su ciò che scienza naturale e religione hanno incomune e ciò che le divide.
Nell’uomo abita un anelito profondo che è il Divino stesso. Dio preme in noi per sbocciare. In noi esseri umani il risveglio del Divino si manifesta sotto forma di un anelito profondo. È il desiderio ardente di far ritorno a casa, di trovare il luogo nel quale tutto va bene, dove si viene amati ed accettati. Nel corso della vita, l’uomo si rende ben presto conto che nessuno può dargli quest’ultima sicurezza, nemmeno l’essere più amato. […]
Nell’ebraismo, il proselita è un figlio neonato; la vita non si trova che nella Legge e nella verità; la gradazione stessa non viene omessa. Il peccatore è un malato, la penitenza è la sua medicina; e soprattutto è nel Sinai e nella promulgazione della Legge che i due ordini di simboli, quelli della morte e quelli dell’iniziazione, si trovano riuniti, come se Mosè avesse voluto celebrare alla vista del cielo e su tutto un popolo quello che il paganesimo non osava comunicare se non nel silenzio e nell’oscurità.
[…] Cosa è davvero il tantrismo? Cos'è il desiderio? Cos'è l'amore stesso? Negli incontri affidati a questo libro, dove i dialoghi non appaiono se non per celebrare un profondo ritrovarsi, risuona il sentimento di una libertà per lungo tempo presentita ma sempre allontanata. In realtà, la gioia è più vicina a noi di quanto avremmo mai immaginato.
Il nostro mondo occidentale è un mondo evolutissimo in cui la mente e l'intelletto sembrano aver occupato tutto lo spazio vitale privandoci del contatto profondo con l'essenza della vita. Che cosa è la bellezza? Che cosa ha perso l'essere umano che lo rendeva innocente davanti al miracolo della vita? Perché nei villaggi poveri dell'India rurale le persone sorridono all'esistenza?
La preghiera è il centro di ogni religione. Si può trovare una religione a-politica oppure non interessata all’economia, per esempio, ma non esiste una religione senza preghiera. Come dice un detto del profeta Muhammad, la preghiera è l’asse della religione, usando l’immagine della tenda alzata su di un’asse, ‘amud, senza il quale la tenda della religione non regge. […]
Di leggere i testi di John Martin Kuvarapu, così come di ascoltarlo, non ci si stancherebbe mai. Le sue intuizioni appaiono semplici, i suoi ragionamenti immediati, le immagini che usa facilmente visualizzabili. Eppure, dietro questa apparente facilità, si avverte l’incontro di due mondi, l’azzardo di una mirabile sintesi tra due tradizioni, quella indiana e quella biblico-cristiana, che hanno alle spalle secoli-millenni di elaborate riflessioni filosofico-teologico-spirituali.
Percepire il sufismo dall’“interno”. Comprendere la sua percezione del mondo. È ciò che, in questo libro, ho cercato di rendere comunicabile, in una certa misura. Ciò corrisponde all’esperienza vissuta della Via che ne ha nutrito la stesura. Da essa nasce questa visione interiore/esteriore a partire dalla quale ho voluto tratteggiare qui alcuni aspetti dell’iniziazione spirituale nell’Islam. Via metafisica, essenza e spirito della tradizione. Via d’amore e di conoscenza.
È importante parlare di guarigione dalla tristezza, dalla rabbia, dall’ansia del vivere, dal dolore che la vita inevitabilmente comporta e che spesso rimane nascosto. Se crediamo che la guarigione è possibile faremo di tutto per cambiare la nostra unica vita per trovare una pacificazione stabile che origina dalla conoscenza di sé e dall’accettazione di ciò che siamo veramente: abbiamo trovato il nostro amore. L’importante allora è non avere pregiudizi ideologici o culturali che possano impedire quel processo creativo di cura nella relazione terapeutica, perché persone diverse hanno bisogno di percorsi differenti.
Questo è un libro di domande, non di risposte. I maestri zen, infatti, pongono le domande giuste, perché sono le domande a essere piene di vita, piene di possibilità. Nella tradizione Zen Soto si utilizzano i koan, antiche storie di illuminazione, per individuare le domande che bisogna porsi per investigare nella giusta direzione. Ecco perché in questo libro troverete – a commento dei koan, e secondo lo stile Soto Zen – tante domande e non certo le soluzioni ai koan. […]
A me sembra che la lettura di questa raccolta di poesie e contemplazioni rappresenti una preziosa occasione per vedere quella luce che attraversa i nostri cuori e che può arrivare a illuminare molto lontano. [Neva Papachristou]
Che cos’è la Medicina Tradizionale Euro Mediterranea (METEM)? Come suggerisce il nome, si tratta di una sintesi della tradizione medica dell’antichità mediterranea (Egitto, Grecia, Italia, Spagna) con robuste iniezioni di sapere germanico. Posando lo sguardo sui diversi paradigmi medici (il primo paragrafo si intitola opportunamente Non esiste una sola medicina; con buona pace di chi sostiene, fin troppo retoricamente, che “la medicina è una sola”), Sberna ne individua sette (questa “ossessione del sette”, per la verità, percorre tutto il libro, nel solco di tutte le tradizioni sapienziali) […]
“Questo cammino (di Giovanni della Croce) nel segno dello svuotamento, dell’abbandonare tutto e del vedere il ‘nulla’ degli oggetti ai quali tendiamo ad attaccarci è altresì il cammino della meditazione di vipassana (chiara visione) del buddismo Theravada”.
Cosa vuol dire vivere come un Bodhisattva, un Essere illuminato? è davvero possibile per un laico occidentale comportarsi come un Buddha oggi? Oltre alla meditazione seduta, quali sono gli strumenti che la tradizione Zen offre a chi desidera trasformare ogni attività quotidiana in occasione di pratica? Sono questi - e molti altri - i quesiti ai quali risponde questo libro, straordinaria testimonianza di pratica vissuta, che getta luce sulla relazione tra etica e Buddhismo. […]
Uno dei pregi di questo testo è quello di far parte di un ambizioso quanto affascinante progetto dell’Autore: formulare una psicologia yoga, ovvero una psicologia basata sulle conoscenze teorico-pratiche tramandateci dalla tradizione indiana, quella yogica in particolare, che tanto accuratamente ha indagato la struttura dell’essere umano, per riportarci a una visione più ampia della realtà, a un contatto più diretto con la verità dell’essere. […]
I veggenti yogi arrivano a scoprire le leggi fondamentali del mondo fenomenico usando un loro metodo scientifico ed empirico, esperienziale e di osservazione, cioè l’intuizione meditativa. Le tecniche che conducono alla realizzazione del nucleo-Sé della costituzione umana, cioè le tecniche yogiche di purificazione, di irrobustimento delle strutture psicofisiche e le tecniche meditative, hanno in Oriente lo status di śastra, ossia di scienza. […]
Il testo che vi proponiamo è il frutto di una speciale iniziativa, partita dalla nostra rivista Appunti di Viaggio, volta a far emergere ciò che lo Spirito suggerisce ai cuori e alle coscienze della gente: è il concorso letterario-spirituale Parole dell’anima, suddiviso in due sezioni, la prima di Poesie haiku e preghiere e la seconda di Racconti.
Questa seconda edizione del Concorso Parole dell’anima aggiunge nuova linfa e freschezza alla spiritualità «quotidiana» che rimane nascosta nei cassetti e nei cuori degli uomini.
Si avverte in molti di noi, credenti e non credenti, una gran sete di spiritualità. Una spiritualità intesa come la dimensione che ci costituisce nel più profondo, inducendoci a vivere relazioni vivificanti con noi stessi, con la creazione tutta e con Dio. Quando mi ritrovo in incontri in cui si affronta il tema della spiritualità, scorgo occhi che brillano, cuori che si infiammano. Una buona parte dei titoli dei libri esposti nelle vetrine delle librerie trattano di spiritualità. I monasteri brulicano sempre di più ed in continuazione di singoli e di gruppi in ricerca di quiete, di silenzio, di un «a tu per tu» con se stessi, con il creato e con Dio. Sempre più numerosi sono coloro che frequentano corsi di iniziazione alla meditazione profonda, allo yoga, che si prendono periodi sabbatici, che fanno deliberatamente la scelta di un lavoro part-time, che progettano pellegrinaggi, che decidono di trascorrere le proprie vacanze in agriturismi che permettono un contatto più profondo ed armonico con se stessi, con la natura e con Dio.
Lo Yogavasistha, del quale l’autore e l’esatta epoca di composizione ci rimangono ignoti, si presenta come la controparte filosofica della grande epopea indù del Ramayana: se quest’ultimo narra le gesta terrene dell’eroe divinizzato Rama, lo Yogavasistha ne narra in forma dialogica l’addestramento filosofico e spirituale per opera del precettore Vasistha, uno dei grandi veggenti della mitologia vedica.
Sogno Arcano va oltre la traccia, affascinante ed effimera, che il regista onirico inscena per ognuno di noi. Una discesa nel cuore dell’inconscio – questa proposta dagli autori – che s'inoltra nel sogno per giungere al bisogno che quella “avventura della notte” esprime. […]
Che cosa hanno in comune la spiritualità cristiana e il Coaching? E in che cosa si distinguono? Tra i tanti titoli attribuiti a Gesù lungo la storia, è irriverente considerare anche quello di Life Coach ante litteram? C’è una dimensione spirituale nel Coaching moderno? Che cosa hanno da dirsi una tradizione millenaria come quella cristiana e un metodo utilizzato a partire dagli anni Novanta?
Sothis è la stella Sirio molto importante per gli antichi egizi, perché il suo sorgere eliaco (cioè contemporaneo al sole) corrispondeva all’inizio della piena del Nilo e quindi era promessa di un nuovo anno fecondo. Anche questo “Zibaldone” prelude a una vita nuova e feconda. Le stelle rappresentavano la dimora eterna degli egizi antichi dopo la morte (destino stellare dei faraoni) in senso letterale. Le stelle sono oggi, per chi crede nell’aldilà, il nostro destino dopo la morte in senso metaforico: il congiungimento della coscienza individuale con la Luce della Coscienza universale, comunque la si voglia chiamare. Ma la stella è anche guida del cammino: è la stella di Natale! Per ogni singolo uomo e per tutta l’umanità.
La sofferenza è una esperienza universale che tutti noi, prima o poi, sperimentiamo nostro malgrado. Che sia una sofferenza legata a un evento specifico, oppure il sintomo di un disagio esistenziale, tutti reagiamo allo stesso modo: cerchiamo di liberarcene. E allora ecco che proviamo ogni strada possibile: da quelle auto-lesionistiche (fumare, bere, giocare d’azzardo, abusare di farmaci, ecc.), a quelle sane, come la psicoterapia, la meditazione, i gruppi di auto-aiuto o di preghiera.In ognuno di questi percorsi, tuttavia, è fondamentale ricordarsi che prendersi cura della propria unicità, riconoscerla ed approvarla, è probabilmente la più grande ed importante responsabilità che abbiamo nella nostra vita. Nessuno potrà mai fare questo al posto nostro. Perché perdere tempo cercando di far sì che sia un altro a farlo?
Questo libro è il frutto di molti anni di riflessioni sulla morte e il possibile Oltre, con un approccio non accademico, ma neanche privo di riferimenti alla letteratura scientifica sul tema, nella convinzione che il momento più impegnativo, insieme con la nascita, della nostra permanenza sul pianeta terra, sia evento solenne e culmine di conoscenza, a cui è bene giungere il più possibile consapevoli e preparati.
Da sempre l’essere umano desidera “tornare a casa”, tornare a quella dimensione di pace e tranquillità alla quale sente di appartenere. L’Odissea è certamente uno dei più grandi racconti del viaggio di ritorno, ricco di pericoli, battaglie, amori e trionfi. La lotta di Ulisse contro ostacoli umani e divini, e contro i suoi impulsi, rappresenta un valido esempio per chi, come lui, sta cercando di tornare a casa e che combatte quotidianamente contro le difficoltà della vita. […]
Lo scopo di questo libro è indicare qualcosa che la mente può aver tralasciato. Niente di nuovo, niente che tu possa ottenere o aggiungere a te stesso. Non è indicare le buone azioni che hai compiuto nella vita per sottolineare che persona meravigliosa devi essere. È indicare qualcosa di così semplice, di così ovvio, che, una volta indicato e visto, ci si chiede come mai possa esserci sfuggito. Com’è possibile che la mente abbia dato per scontato qualcosa di così ovvio? Come mai la mente ha gettato via con tanta leggerezza un gioiello prezioso in cambio dei suoi riflessi?
In momenti diversi della nostra vita possiamo intravedere qualcosa al di là della nostra realtà ordinaria e convenzionale, toccando uno spazio che trasforma la nostra visione di noi stessi e del mondo. Come la luce di una sola candela può dissolvere le tenebre di un migliaio di anni, così nell’istante stesso in cui accendiamo una sola candela di saggezza, non importa quanto sia inveterata o profonda la nostra confusione, l’ignoranza è dissolta. Venite a vedere; guardate la vostra vita in profondità, vedete coi vostri occhi. Questa è la vera natura del viaggio spirituale.
Questo libro permette al lettore di comprendere quale sia stato il percorso che ha portato Gérard Blitz a interessarsi di spiritualità e di yoga e quali siano i fondamenti del suo insegnamento. La sua interpretazione delle antiche tradizioni è originale, unica, creativa e tiene conto dellenecessità, dei bisogni dell’uomo moderno e occidentale: «Non si tratta di sbarazzarsi della culturalegata ai nostri predecessori e ancora meno di dirigersi ciecamente verso tradizioni straniere.
Lo scritto contenuto nelle pagine di questo libro fu realizzato da Gérard Blitz nel 1986 come introduzione alla lettura de “Il filo dello yoga”, testo che tratteggia in modo più ampio l’insegnamento di G. Blitz e che è attualmente disponibile nelle librerie. L’autore e i curatori de “Il filo dello yoga” scelsero allora di scorporare queste pagine, troppe per un’introduzione, che divennero quindi un documento a sé.